Swingle Singers SP

Il nome The Swingle Singers probabilmente non dirà molto ai più… Ma chi non ha mai visto almeno una puntata di Quark una decina di anni fa?

La spiegazione arriva immediatamente: la sigla è una versione a cappella di Aria sulla quarta corda di Johann Sebastian Bach, interpretata proprio dagli Swingle Singers, gruppo formatosi poco meno di cinquant’anni fa in Francia e che ancora oggi include voci giovani e straordinarie.

Il loro repertorio è costituito principalmente da versioni riarrangiate di brani jazz, pop e appunto “classici”, ma anche da alcune opere di musica contemporanea quali, ad esempio, Sinfonia di Luciano Berio – interpretata dall’ensemble già dal 1969, data in cui il gruppo partecipò alla prima esecuzione a New York.

Proprio Sinfonia è il pezzo di apertura di questa serata al Teatro alla Scala e si può proprio dire che manifesti completamente il motto del gruppo, ossia “cantare una musica come se fosse suonata”: qui infatti la voce è uno strumento nelle mani del compositore, si fonde e confonde col resto dell’orchestra e garantisce una resa sonora ineccepibile

In programmazione sono previsti, infine, due capolavori strumentali di Ludwig van Beethoven: l’ouverture dell’opera Egmont e la Sinfonia n° 5 che, ahimè, hanno tutta l’aria di avere la funzione di “riempipista” più che una vera connessione con Sinfonia. Il filo conduttore risulta essere esclusivamente la potenza orchestrale, ma che tuttavia queste ultime due esecuzioni non sembrano esprimere al meglio, accusando purtroppo di una certa fiacchezza.

Programma:

The Swingle Singers
Luciano Berio, Sinfonia per otto voci e orchestra

Ludwig van Beethoven
Egmont, Ouverture op. 84

Ludwig van Beethoven
Sinfonia n. 5 in do min. op. 67

Dirige
Ingo Metzmacher

Esegue
Orchestra Filarmonica della Scala