Può sembrare strano ascoltare musica elettroacustica in una grande sala del Castello Sforzesco interamente ricoperta di arazzi.
Risulta, invece, più comprensibile collegare le numerose manifestazioni di questo tipo – che periodicamente si svolgono in questa Sala della Balla – con il tentativo di elevare quella che è sempre considerata una mera “avanguardia” a musica al pari di quella prodotta con gli strumenti musicali “colti” che il Castello ospita nell’omonimo museo.
Il secondo appuntamento de “La musica elettronica di Luciano Berio” è completamente dedicato all’interazione elettronica-voce, in cui la coppia Berio-Berberian (soprano dalle straordinarie doti vocali, nonché prima moglie del compositore) è un chiaro esempio di questo interesse.
Le prime due opere descritte nell’introduzione da Nicola Scaldaferri sono il frutto della collaborazione tra questi due grandi artisti: la prima, “Thema (Omaggio a Joyce)“, della fine degli anni Cinquanta, è una composizione ottenuta unicamente dalla manipolazione su nastro della voce di Cathy Berberian, che interpreta il canto delle Sirene di Ulysses; “Visage”, invece, include espressioni vocali unite a suoni elettroacustici.
L’ultimo ascolto proposto è “Chants Paralléles”, prodotto sia in una sede diversa rispetto allo Studio di Fonologia (il GRM parigino), sia ad una quindicina d’anni di distanza rispetto a “Visage”. La voce di Christiane Legrand viene proposta qui all’inizio e alla fine del brano, come fosse solo un’evocazione. La parte centrale è invece costituita da suoni elettroacustici, frutto della trasformazione di quindici frequenze e strutturata su un “bordone” continuo, elemento non nuovo nella produzione più matura di Berio.
Programma:
Introduzione al concerto a cura di Nicola Scaldaferri
Thema (omaggio a Joyce) (1958 – 7’)
Visage (1961 – 22’)
Chant Paralléles (1975 – 15’)