Dalle ballate alla danza del gaucho.
Che serata per “MITO“, al Conservatorio: programma pianistico non consueto e un assai talentuoso pianista italiano ad eseguirlo, il giovanissimo Alessandro Taverna.
La linea conduttrice del programma, ben descritta nel programma di sala, è perfettamente eseguita e interpretata dal giovane Taverna, in un crescendo di coinvolgimento e partecipazione. Si parte da quattro ballate di Chopin, eseguite con cura ed attenzione, quindi a seguire Ravel con la composizione “Gaspard de la nuit” e, per concludere, Igor Stravinsky con i “Tre movimenti da Petruška”.
Tutte composizioni di difficoltà tecnica elevatissima, che il giovane Taverna ha ben eseguito, preservando e mettendo in luce le caratteristiche proprie di ciascuna opera: il colore e la raffinatezza di Ravel, il ricordo della tradizione accoppiato alla forza del tempo che passa caratteristico di Stravinsky. La serata è stata coronata da due bis in progressiva evoluzione temporale e tecnica, raramente eseguiti in concerti italiani: “Plays piano Play” di Friedrich Gulda e la “Danza del gaucho matrero” di Alberto Ginestrera.
Davvero entusiasmanti. Peccato per chi non ha potuto essere presente.
Programma:
Fryderyk Chopin
4 Ballate
n. 1 in sol minore, op. 23
n. 2 in fa maggiore, op. 38
n. 3 in la bemolle maggiore, op. 47
n. 4 in fa minore, op. 52
Maurice Ravel
Gaspard de la nuit
Igor Stravinsky
Tre movimenti da Petruška