Il 20 settembre all’Auditorium Giovanni Agnelli il pubblico torinese ha potuto assistere ad uno degli appuntamenti più attesi di MITO 2015: La passione secondo Giovanni di Bach.
A eseguirla è stata una delle orchestre più importanti nel panorama mondiale della musica antica, L’Akademie für Alte Musik Berlin diretta da René Jakobs, insieme al RIAS Kammerchor. Il risultato è un lavoro drammatico e leggero allo stesso tempo. Liberata la musica da eccessivi accenti patetici, Jakobs mette in rilievo il carattere danzante del gioiello di Bach. L’affiatamento tra i membri dell’orchestra è tanto visibile quanto perfettamente udibile, non c’è spazio per incertezze, la musica scorre fluida e compatta e Jakobs non fa che tenere le fila di questo organismo che pare quasi autosufficiente.
Il RIAS Kammerchor si infila in questo meccanismo perfetto con eleganza e raffinatezza: i coristi non sono molti – cosa che permette di evitare un suono troppo massiccio in contrasto con la duttilità della materia orchestrale – e risultano ben amalgamati tra loro e con gli strumenti. Apprezzabilissima in questo senso è anche l’idea di posizionare e far cantare i solisti all’interno del coro, invitandoli ad avanzare solo nei momenti in cui devono eseguire i loro brani da soli. Anche questo particolare, infatti, va a contribuire all’idea di grande coesione di cui sembrano essere partecipi tutti gli artisti presenti sul palco. Eccellenti il soprano Sunhae Im, il mezzo Sophie Harmsen, ma soprattutto il tenore Werner Güra nella per nulla banale parte dell’Evangelista. Il pubblico dell’Auditorium non ha mancato di apprezzare l’estrema eleganza dell’esecuzione berlinese: gli applausi e le chiamate sono risuonati a lungo anche a luci accese e porte della sala aperte.