Ho sempre pensato che la folle journée di Tosca accadesse a inizio estate. E una sera d’estate, in una Scala con programmazione a piena velocità, abbiamo assistito a una Tosca di buona fattura. Corretta e un po’ polverosa.
È successo qualcosa di importante. Non perché ci fosse una delle orchestre più blasonate del mondo, non perché sul podio ci fosse una delle figure più interessanti del panorama direttoriale, ma perché quella sera al Piermarini è venuta a trovarci la “Musica”.