insektmusic-550x412

“Comporre Sequenza VIII è stato per me come pagare un debito personale al violino, che considero uno degli strumenti più sottili e complessi che vi siano”.

Sono parole di Luciano Berio, che compaiono nelle note dell’autore di Sequenza VIII. Una composizione che sarà protagonista, insieme a Sequenza XII, del secondo appuntamento che Divertimento Ensemble dedica, in occasione dei dieci anni dalla sua scomparsa, all’illustre compositore d’avanguardia di origine ligure. In molti ricorderanno il Maestro per via del suo film-documentario per la tv “C’è musica e musica“, uscito a inizio anni Settanta: uno straordinario lavoro divulgativo della varietà – creativa, ricettiva, geografica e linguistica – delle musiche del Novecento. Ma il contributo culturale di Luciano Berio, pioneristico, coraggioso, visionario e di fama internazionale, trova un’ottima espressione di queste sue peculiarità anche nelle sue parole più “colte”, quelle che, ad esempio, hanno accompagnato le sue opere. In particolare, Sequenza VIII sembra condensare la visione trasversale e senza barriere che Luciano Berio aveva dell’arte dei suoni. “Se quasi tutte le altre mie Sequenze sviluppano all’estremo una scelta molto ristretta di possibilità strumentali e di comportamenti del solista” prosegue il compositore “Sequenza VIII presenta un’immagine più globale e più storica dello strumento: essa può essere ascoltata come uno sviluppo di gesti strumentali”. Un percorso elaborato, quello della Sequenza VIII per violino eseguita questa mattina al Museo del Novecento, in cui la polifonia esplode nell’esecuzione del solista, chiamato a rendere consapevole l’ascoltatore della storia che sta dietro a ogni gesto strumentale.

Dopo il “tributo al violino”, il secondo appuntamento della rassegna prosegue con l’omaggio di Berio al fagotto. “Sequenza XII è una sorta di “meditazione” sul fatto che, forse più di ogni altro strumento a fiato, il fagotto si presenta – soprattutto nei registri estremi della sua estensione – con personalità contrastanti: con diverse morfologie, con diverse possibilità di articolazione e con diversi caratteri timbrici e dinamici”, spiega Berio nella nota che accompagna il componimento. Costruita su una struttura circolare, fatta di glissando e figure ricorrenti che indicano l’avvicendarsi dei diversi ambiti di registro e di tempo, la Sequenza XII accoglie in sé tremoli e timbri inaspettati, ottenuti attraverso la fusione di tutti i caratteri acustici e armonici attivi in quel momento.

Alla luce delle interpretazioni molto personali delle Sequenze eseguite nel primo appuntamento dedicato al compositore, aspettiamo di sentire come i solisti di Divertimento Ensemble riusciranno anche stavolta a sorprenderci. Inoltre, per tutta la durata del progetto, sarà consultabile per il pubblico un’istallazione multimediale interattiva con schermi touch screen e una postazione per gli ascolti e gli approfondimenti sull’opera e la figura del compositore, a cura del Centro Studi Luciano Berio.

Programma:

Sequenza VII per per violino (1976-77)
Lorenzo Gorli

Sequenza XII per fagotto (1995)
Diego Chenna