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Ci sono quelli che si definiscono musicisti, ma a orecchio riescono sì e no a fare canzoni basate sul giro di do.

Poi ci sono quelli che si definiscono “ornitologi”, e invece sanno tradurre in note anche linguaggi “non umani”. In tal senso, Olivier Messiaen, con la sua passione per il canto degli uccelli, fu genio visionario e ironico della musica: nella metà degli anni ’50 compose il “Catalogue d’oiseaux” per pianoforte, traducendo con i propri esperimenti in campo armonico e ritmico i suoni di natura ornitologici.

Con il suo consueto approccio trasversale, stasera il San Fedele ci conduce in un viaggio attraverso l’affascinante ricerca di Messiaen: la parte musicale verrà interpretata dal pianista islandese Víkingur Ólafsson, tra le più importanti rivelazioni pianistiche internazionali degli ultimi 10 anni, con i brani che verranno proseguiti da una sorta di risonanza visiva, costruita dal videoartista spagnolo Yann Malka, noto realizzatore dell’ambito pubblicitario.

Programma:

Jean-Philippe Rameau
Le Rappel des oiseaux (1724)

Olivier Messiaen
Catalogue d’oiseaux 1956/58

Le Loriot (Rigogolo)
Le Traquet Stapazin (Monachella)
L’Alouette-lulu (Tottavilla – Lullula Arborea)
L’Alouette Calandrelle (Calandrella)
La Bouscarle (Cettia Cetti / Usignolo di fiume)
Le Courlis cendre (Numenius)

Robert Schumann
Vogel als Prophet (da Waldszenen) op. 82 (1848/49)

Esecutori:

Víkingur Ólafsson, pianoforte
Yann Malka, animazione video e messa in scena