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La Fonderia Artistica Battaglia festeggia quest’anno il centesimo anniversario della sua fondazione da parte dei tre soci originari, specializzati nella creazione di opere in bronzo sia funerarie sia monumentali.

Interessante, ma forse vi starete chiedendo come tutto questo possa c’entrare con la musica.

Ebbene, questa location ha ospitato un’esibizione surreale di Hurla Janus, un gruppo dedito a musica sperimentale e contemporanea composto dal violoncellista Sandro Mussida, dalla chitarrista Alessandra Novaga e dal percussionista Elio Marchesini, in quest’occasione al koto, uno straordinario cordofono giapponese simile alla cetra. La performance, totalmente improvvisata e ambientata tra cumuli di gesso, ha avuto un ulteriore ed improbabile accompagnamento, ossia quello dei forni della fonderia accesi, che periodicamente emettevano un rumore di fondo che nel nostro caso potremmo tranquillamente definire bordone.

Il risultato è stato quello, concedetemi la parola, di una completa “fusione” sonora: i forni hanno sempre costituito un input dinamico per i musicisti, mentre i momenti di silenzio delle macchine spesso coincidevano con pianissimi strumentali. Nonostante l’improvvisazione più indirizzata verso l’aspetto timbrico e rumoristico, non sono mancati momenti melodici e “tematici”, eseguiti in particolare dal koto, aspetto che ha accentuato il carattere orientale dell’intera performance.